Da Agrigento si imbocca la ss115 la quale rapidamente raggiunge il bivio per Porto Empedocle da dove (bivio per Realmonte)  per mezzo di una strada che si snoda tra la bellissima spiaggia ed una bastionata di bianche colline gessose  si raggiunge  il magnifico complesso di Costa Bianca e della Scala dei Turchi.  Si tratta di un grandioso fenomeno di erosione, dovuto alle acque che scavano profondi solchi paralleli entro una bianca, alta, scarpata marnosa.

In uno scenario di spiagge profonde dalle sabbie dorate e finissime, di acque tranquille e fondali bassissimi dolcemente degradanti, si rappresenta lo spettacolo sublime  e possente di una immensa roccia nivea, qui aspra e tagliente,  li dolce e sinuosa.

Dalla vetta, vistosamente modellata dagli agenti atmosferici, si apre  un magnifico spettacolo di scogliere sul mare, di spiaggette incontaminate,  in un susseguirsi di rocce  dall’abbagliante candore e dallo splendore  traslucido, incastonato  in un trionfo di cieli tersi e azzurri, di mari limpidi e tranquilli, di sabbie dorate.

La ss 115 procede quindi raggiungendo Siculiana, ai piedi di un dirupo coronato dai ruderi del vecchio abitato, snodandosi in un paesaggio di colline brulle, brevi conche verdeggianti, e qui e là rocce riarse, tipiche dell’altopiano solfifero. Ma è sulla costa che si apre uno spettacolo  magnifico: La riserva naturale di Torre Salsa, sei km tra Siculiana e Capo Bianco, un lembo residuo di natura selvaggia, dove il succedersi di diversi habitat( dune, falese, zona umida, macchia, prateria) e le moltissime specie animali che hanno colonizzato questo ambiente (volpi, conigli, ricci, donnole, falchi, gheppi, poiane, corvi imperiali) lo rendono l’ultima immagine di una  Sicilia felice e primitiva.  Ad un mare cristallino e puro, popolato di spigole, cefali e saraghi, frequentato dalle tartarughe marine, succedono così una spiaggia sabbiosa, colonizzata da specie erbacee ed arbustive tipiche di ambienti estremi, come il giglio marino e lo sparto.